Scadenza Imu: ultima chiamata

In questi giorni scade il pagamento della seconda rata dell’Imu.  

A seguito dell’abolizione della Tasi, non si deve più procedere al pagamento dell’imposta sulla prima casa di proprietà, mentre la tassazione è rimasta relativamente agli altri immobili posseduti.

Come dicevamo, il giorno 16 dicembre è stato fissato come giorno ultimo per il pagamento della seconda rata dell’Imu (la prima rata scadeva il 16 giugno scorso).  

Ormai è un classico, file alle poste e agli sportelli bancari. E se, presi da mille pensieri e incombenze, ci fossimo dimenticati di questa scadenza? Oppure avessimo perso il modello F24 preparato, a suo tempo dal consulente o dal Caaf e non avessimo il tempo per chiederne un duplicato?

Manteniamo la calma, possiamo risolvere il problema rapidamente e senza particolari problemi.

La prima cosa è avere a disposizione la visura catastale del nostro immobile.

Non ritroviamo la documentazione di acquisto della seconda casa o la pratica di successione, nel caso l’avessimo ereditata? Anche qui, nessun problema.  

Con il servizio di visura catastale on line, direttamente dal computer di casa, possiamo facilmente recuperare i dati che ci serviranno per il conteggio dell’Imu dovuta.

Attraverso il nostro codice fiscale, possiamo ottenere i dati relativi agli immobili di nostra proprietà.  Queste informazioni, in particolare la rendita catastale e la categoria catastale, ci serviranno per il conteggio dell’imposta dovuta.

L’Imu è calcolata, infatti, sulla base della rendita castatale rivalutata per un coefficiente variabile a seconda della tipologia di fabbricato (o di terreno) e della categoria catastale, con l’applicazione di una aliquota diversa a seconda dell’utilizzo. L’aliquota (e quindi l’imposta dovuta) sarà, ad esempio, diversa se l’immobile è locato oppure se è a disposizione (la classica casa di campagna che possiamo utilizzare per le vacanze estive o per il fine settimana).  

Dove troviamo gli strumenti per calcolare la rivalutazione della rendita catastale e l’applicazione dell’aliquota dovuta? Certo, avessimo più tempo a disposizione, potremmo sempre sentire il commercialista o inviare una mail all’ufficio tributi del Comune, per richiedere il conteggio. Ma questa volta siamo arrivati in ritardo. Possiamo fare da noi.

Esistono in rete diversi motori di calcolo.

Andando sul sito del Comune dove è situata la nostra seconda casa, possiamo trovare istruzioni e collegamenti al sistema di calcolo on line.

Un consiglio: andiamo in ogni caso a verificare sul sito del Comune, alla sezione imposte e tributi, se sono intervenute modifiche nell’applicazione dell’imposta, in particolare nella definizione delle aliquote.  Quello che viene calcolato e pagato a giugno, infatti è l’acconto Imu. Con la scadenza di dicembre, viene pagato il saldo, che viene definito tenendo conto di eventuali variazioni deliberate dal Comune nel frattempo.

Se poi ci accorgessimo che, tutti presi dai preparativi per le vacanze estive, ci siamo completamente scordati del pagamento della prima rata di giugno, non preoccupiamoci oltre misura. Siamo in tempo per poter rimediare ed evitare accertamenti e sanzioni. Attraverso il cosiddetto “ravvedimento operoso”, possiamo calcolare, sempre utilizzando il sistema di calcolo on line, l’acconto dovuto al 16 giugno, gli interessi di mora dovuti e le corrette indicazioni sui codici tributo da utilizzare.

Per il pagamento dell’F24, poi, evitiamo le lunghe code allo sportello.

Gli strumenti di home banking ci aiutano ad inserire il modello F24 direttamente da noi e a prenotarne il pagamento con addebito in conto per la data voluta.